Salviamo la Vena del Gesso
In occasione della EarthWeek2021,
sabato 24 aprile
saremo in Piazza della Libertà a Faenza
con una mostra e un banchetto informativo, dalle ore 9 alle 12,
per raccontare l’eccezionale patrimonio naturalistico, geologico e speleologico racchiuso nella Vena del Gesso, oggi minacciato dall’attività della cava di Monte Tondo.
Nella Vena del Gesso romagnola nei pressi di Borgo Rivola (comuni di Casola Valsenio e Riolo Terme RA) è operativa la cava di Monte Tondo.
La multinazionale, proprietaria della cava, chiede di ampliare l’area estrattiva aggravando ancor più la pressione in una delle zone di maggior interesse naturalistico e paesaggistico della nostra regione.
L’intenso sfruttamento dell’area di Monte Tondo iniziato nel lontano 1958, ha determinato un impatto ambientale devastante ed irreversibile.
I sistemi carsici, come la grotta di Re Tiberio, presenti all’interno della montagna sono stati intercettati e danneggiati dalla cava, l’idrologia sotterranea è stata irreparabilmente alterata; i tratti fossili di tali cavità hanno subito pesanti mutilazioni.
Anche le morfologie carsiche superficiali sono state in massima parte distrutte; l’arretramento del crinale nonché la regimazione delle acque esterne hanno pesantemente alterato anche l’idrologia di superficie.
Si tratta appunto della distruzione di quelle caratteristiche uniche che hanno motivato la candidatura dei fenomeni carsici nei gessi dell’Emilia Romagna a “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO”.
Le dimensioni della cava l’hanno resa non più compatibile con la Vena del Gesso, come riconosciuto dalle stesse amministrazioni pubbliche nell’ultimo Piano Attività Estrattive (PAE): “ l’area estrattiva ha profondamente e in modo irreversibile alterato e modificato la situazione originaria dell’affioramento della Vena dei Gessi”. Per questo già all’inizio degli anni 2000 fu stabilito un limite massimo di espansione, raggiunto il quale doveva cessare l’attività estrattiva.
Nonostante i molti anni a disposizione, le amministrazioni locali non si sono preoccupate di chiedere e sostenere la necessaria riconversione dell’attività produttiva in grado di salvaguardare gli aspetti occupazionali e sociali conseguenti alla chiusura del polo estrattivo.
Chiediamo che il futuro di queste vallate non sia la distruzione indiscriminata di quanto vi è di più prezioso, ma un’attenta conservazione di questi straordinari ambienti che l’ultimo “Piano Infraregionale delle Attività Estrattive” (PIAE), considera “patrimonio naturale unico dal punto di vista geologico/speleologico, naturalistico, paesaggistico ed archeologico”.
Profilo Facebook: “Salviamo la vena del gesso”
(https://www.facebook.com/GessiCavaMonteTondo)
Sostengono I’iniziativa:
CAI Emilia Romagna
Extinction Rebellion Faenza
Federazione ltaliana Ambiente e Bicicletta (FIAB) di Faenza
Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia Romagna
Legambiente Lamone Faenza
WWF Ravenna
Per chi volesse partecipare ricordiamo il rispetto di tutte le norme anti-covid.