Quando partirà la raccolta Porta A Porta?
Comunicato Stampa Faenza 07 05 2019
Legambiente e la Rete rifiuti Zero chiedono alle attuali Amministrazioni dell’Unione della Romagna Faentina, e ai candidati sindaco di quelle future, quando partirà la raccolta porta a porta e la tariffazione puntuale in cui si pagano solo i rifiuti effettivamente prodotti.
La riorganizzazione del sistema di raccolta, annunciata e partita in questi giorni, da parte di Hera, rappresenta forse un rallentamento dell’estensione della raccolta porta a porta che secondo la legge regionale deve entrare in vigore ovunque entro la fine del 2020?
Ce lo chiediamo perché le novità fin qui annunciate si limitano alla riproposizione dei classici, e di alcuni nuovi, cassonetti stradali, ora raggruppati in “isole ecologiche di base”, che avranno dei costi di ammortamento che possono rimandare nel tempo la piena realizzazione di un sistema di raccolta porta a porta, in cui ognuno paga per i rifiuti realmente prodotti.
Estendere, ovunque possibile, la raccolta “porta a porta” in modo da giungere al superamento dei cassonetti stradali serve anche a contrastare efficacemente gli “abusi” quotidiani che si verificano ovunque.
Affrontare la gestione dei rifiuti come questione ambientale non è però più un’opzione, ma un obbligo, reso pressante dal fatto che le questioni ambientali, il cambiamento climatico e lo sperpero delle risorse molto al di sopra delle possibilità di rigenerazione del pianeta, sono oggi una certezza conclamata.
Come dimostrano i dati statistici dei comuni della nostra regione, i migliori risultati in quantità e qualità sono raggiunti dai comuni porta a porta integrale con tariffa puntuale.
“Nel Carpigiano i rifiuti indifferenziati da smaltire, dai 250 iniziali sono ormai sotto i 60 kg per abitante contro il doppio dei comuni a calotta – ha dichiarato Natale Belosi, coordinatore della Rete Rifiuti Zero – mentre le impurità e quindi gli scarti delle frazioni differenziate nella calotta o nei contenitori stradali sono almeno 3 volte rispetto al porta a porta. Risultato: lo spreco di risorse da bruciare o interrare si moltiplica”.
“La situazione richiede che si affrontino le criticità e i costi del sistema, che ricadono Sui cittadini e le imprese. È necessaria una partecipazione attiva e puntuale dei cittadini alla gestione, basata sul principio «chi inquina paga» – ha dichiarato Massimo Sangiorgi presidente del circolo Legambiente “Lamone” – l’obiettivo prioritario deve essere infatti la riduzione dei rifiuti prodotti, che si potrebbe raggiungere penalizzando l’eccesso di imballaggi, ma anche responsabilizzando le imprese produttrici e distributrici”.
Tra le misure possibili, che chiediamo siano le Amministrazioni Comunali a pretendere – e non invece delegate a Hera – c’è la creazione di “Centri comunali per il riuso”, dove portare beni che possono avere ancora una vita utile; c’è la promozione della sostituzione dei distributori di acqua in bottigliette di plastica con erogatori di acqua microfiltrata, come stanno chiedendo gli studenti in diverse scuole, anche sull’onda del movimento Friday For Future.
Cosa hanno dunque intenzione di fare i Comuni dell’ Unione della Romagna Faentina, dopo le elezioni del prossimo 26 Maggio, che vedranno il rinnovo di 4 consigli comunali su 6?
La Rete Rifiuti Zero Emilia Romagna e Legambiente chiedono ai candidati a Sindaco e a tutte le forze politiche di pronunciarsi per confermare la scelta della raccolta porta a porta con tariffa puntuale su tutto il territorio, meglio se implementata su tutte le frazioni, da attuarsi entro i tempi stabiliti per legge.
Renderemo note le risposte, in tempi utili prima delle elezioni amministrative, affinché i cittadini possano valutare la coerenza dei futuri amministratori.
Circolo Legambiente Lamone Faenza
Sotto il muro dei 100 kg – Rete Rifiuti Zero e Comuni Verso Rifiuti Zero dell’Emilia-Romagna