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22 Gennaio 2021: in vigore il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari

Il Trattato Onu di proibizione delle Armi Nucleari entrerà in vigore venerdì 22 gennaio 2021

Prima dell’entrata in vigore di questo Trattato, le armi nucleari erano le uniche armi di distruzione di massa non vietate dal diritto internazionale, nonostante i loro micidiali effetti.

Dal 22 gennaio 2021, potremo finalmente chiamarle per quello che sono: armi di distruzione di massa proibite, proprio come le armi chimiche e le armi biologiche.

 

Principale artefice di questo risultato è ICAN, la campagna alla quale fu assegnato nel 2017 il premio Nobel per la Pace per il contributo dato “a incrementare l’attenzione sulle catastrofiche conseguenze umanitarie che l’utilizzo delle armi nucleari crea”. Un ruolo importante ha avuto anche Mayors for Peace (Sindaci per la Pace), una organizzazione non governativa (ONG) riconosciuta dall’ONU che ha tra i suoi compiti “la cooperazione tra le città aderenti per promuovere l’abolizione delle armi nucleari”.

Purtroppo i Governi italiani, che si sono succeduti in questi anni, non sono stati altrettanto sensibili all’argomento, infatti nel 2016, hanno votato contro la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite convocata per decidere se negoziare un trattato. Poi, quando, il 7/7/2017, esso è stato approvato, l’Italia non ha partecipato al voto.

Il nostro Paese ha sul proprio suolo almeno 70 ordigni nucleari (basi di Ghedi, BS e Aviano, PN). Questo in palese violazione del Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato e ratificato anche dall’Italia, che, all’articolo 2, stabilisce: «Ciascuno degli stati militarmente non-nucleari, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, direttamente o indirettamente».

Ben altro atteggiamento, in questa occasione, ha avuto il Vaticano distintosi per aver firmato e ratificato il nuovo Trattato per primo.

Alcune associazioni faentine* venute a conoscenza della Campagna  “Italia, ripensaci”, lanciata dai partner italiani di Ican e sapendo che, dal settembre 2005, Faenza faceva parte di Mayors for Peace (Sindaci per la Pace), redassero un appello al Sindaco, pubblicato sui giornali e inviato il 27 febbraio 2017. In esso, lo invitavano a scrivere al Governo italiano affinché cambiasse idea sulla posizione da tenere ai negoziati sulla proibizione delle armi nucleari. A seguito di ulteriori solleciti delle suddette associazioni, il 4 luglio 2017, l’allora sindaco, Giovanni Malpezzi inviò una lettera al Presidente del Consiglio Gentiloni e sottoscrisse simbolicamente il Trattato.

Il 26 febbraio 2018, il Consiglio Comunale di Faenza, sollecitato dalle stesse associazioni faentine, aderì ed approvò all’unanimità uno specifico Odg.

Contemporaneamente, in città, fu avviata anche una raccolta di cartoline contenente lo slogan “Italia, ripensaci” da far compilare ai cittadini e consegnare al Presidente del Consiglio in occasione del primo anniversario dalla approvazione del Trattato, il 7 luglio2018. Per questo, lunedì 2 luglio 2018, presso la Sala Bigari, in Municipio, ne furono consegnate un migliaio nelle mani di Lisa Clark (Coordinatrice per l’Italia di Mayors for Peace) venuta a Faenza per incontrare il Consiglio Comunale, il Sindaco, l’Assessora alla Pace, la Giunta e le associazioni promotrici.

L’impegno di Faenza è stato particolarmente apprezzato all’interno di Mayors for Peace tanto da essere portato ad esempio a livello nazionale. Proprio per questo, l’Assessore Davide Agresti è stato invitato a relazionare lo scorso venerdì 15 gennaio in un webinar dal titolo: “Costruiamo il disarmo nucleare passo dopo passo: ‘Italia, ripensaci'” volto a sollecitare la politica e i rappresentanti parlamentari a compiere quanto necessario all’adesione del nostro Paese.

Al fine di informare la cittadinanza del Trattato, è stata lanciata a livello nazionale e rilanciata a livello locale la proposta di far stampare un apposito manifesto e, per salutarne l’entrata in vigore, suonare a festa le campane della Torre dell’orologio, alle ore 12 del 22 gennaio 2021. Anche i parroci sono invitati a suonare le campane dei campanili sull’esempio di sette Diocesi del Triveneto.

Il Comune di Faenza e quello di Castel Bolognese hanno già aderito.

Oltre a questo, a Faenza, nella piazza della Libertà, accanto alla Fontana monumentale, dalle 10 alle 12 di venerdì 22 gennaio 2021 ci sarà un banchetto informativo a cura delle associazioni* pacifiste faentine, nel rispetto delle norme antipandemiche.

 

*Associazione SI alle energie rinnovabili NO al nucleare, Centro di documentazione don Tonino Bello, Cittadini per la pace, Comitato di Amicizia, Comitato Spontaneo per la Pace, Farsi Prossimo, Gruppo Emergency Faenza, Legambiente Lamone Faenza, Mani Tese Faenza, Ordine Francescano Secolare, Overall Faenza multiculturale, Pax Christi

 

Papa Francesco, nel suo recente messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2021, ha scritto:

“Quanta dispersione di risorse vi è per le armi, in particolare per quelle nucleari, risorse che potrebbero essere utilizzate per priorità più significative per garantire la sicurezza delle persone, quali la promozione della pace e dello sviluppo umano integrale, la lotta alla povertà, la garanzia dei bisogni sanitari. Anche questo, d’altronde, è messo in luce da problemi globali come l’attuale pandemia da Covid-19 e dai cambiamenti climatici. Che decisione coraggiosa sarebbe quella di «costituire con i soldi che s’impiegano nelle armi e in altre spese militari un “Fondo mondiale” per poter eliminare definitivamente la fame e contribuire allo sviluppo dei Paesi più poveri»!”

Allegati
   4 Luglio 2017 – Lettera sindaco Malpezzi a Presidente Consiglio dei Ministri Gentiloni
   2017 – Campagna “Italia ripensaci”
   26 Febbraio 2018 – ODG Consiglio Comunale Faenza Trattato Onu Proibizione Armi Nucleari
  2021 – Manifesto Trattato ONU Proibizione Armi Nucleari

22 Gennaio 2021: in vigore il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari ultima modifica: 2021-01-18T18:30:08+00:00 da Giorgio Della Valle

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