Di WhatsApp, accise, dati e opinioni
L’innesco
25 Settembre 2019, ore 8.52 AM, messaggio nel gruppo WhatsApp Fridays For Future Faenza: “Vergogna Legambiente: tassare metano e gpl per detassare la benzina!” titolo di un articolo tratto dal sito “ecomotori.net”. Commento: “Oggi sul sito dei metanisti. In effetti, perché?”.
Tempo pochi minuti, e partono i commenti: ore 9.09 AM, “Incredibile! Detassare la benzina nooo”; ore 9.11 AM, “Pazzesco”.
Prima domanda che ci poniamo: ma quanto sono veloci i fruitori di WhatsApp nel valutare l’attendibilità di certe affermazioni?
Dubbio e domanda consequenziale: ma hanno verificato l’affermazione? Che si ritrovi in un sito che elenca i distributori di metano, GPL e LNG non dovrebbe sollecitare qualche ragionevole perplessità?
Opinionabilità
L’articolo, pubblicato il 24 settembre scorso a firma di Nicola Ventura, con tanto di logo di Legambiente, curioso, ha un incipit interessante: «Ammetto di essere in difficoltà, mi mancano seriamente le parole perché la rabbia prevale. Se fossi Vittorio Feltri avrei titolato “Legambiente vi siete rinGretiniti?” … ». Prima considerazione: basta con i neologismi fondati sull’uso improprio di Greta, siamo gli unici al mondo a crearli! Seconda: perché scaricare su Vittorio Feltri la scelta di un termine, infelice? che è solo di chi l’articolo l’ha scritto?
Tralasciamo gli altri paragrafi, perché pensiamo che non siano altro che affermazioni opinabili, rimandando all’articolo (https://www.ecomotori.net/news/vergogna-legambiente-tassare-metano-e-gpl-per-detassare-la-benzina/) e ricostruiamo la vicenda.
Liberi e mobili
Il 24 Settembre Legambiente diffonde un documento, Liberi e Mobili, con proposte su mobilità e trasporto per la legge di bilancio 2020.
Dieci punti su rottamazione, welfare mobilità, “bonus” elettrico, sussidi autotrasporto e trasporto aereo, ecc.
Ed il famigerato articolo 8. Quello che ha sollecitato tanta veemente reazione.
Eccolo.
«8. Rimodulazione accise carburanti
Riduzione della sperequazione tra accise sui carburanti, cercando di diminuire la sproporzione tra l’inquinamento prodotto e i vantaggi fiscali: riduzione delle accise sulla benzina di 7 centesimi al litro, aumento di 3 centesimi al litro per il gasolio e di 3 centesimi sul GPL e metano. La rimodulazione delle accise sui carburanti vale oltre un miliardo di euro, ma genera un aumento del gettito per lo stato di appena 300 milioni, da usare a sostegno di altre forme di mobilità, come la proposta 1 sulla rottamazione».
Bene, l’abbiamo letto con attenzione, ne abbiamo ricercato i fondamenti e li abbiamo ricomposti secondo un nostro criterio di chiarezza. Ovviamente opinabile. Attenendoci sempre a dati incontrovertibili.
Le accise
37 miliardi di euro all’anno: le accise pagate per i carburanti, soprattutto per benzina e gasolio.
- 0,7284 euro: l’accisa su un litro di benzina.
- 0,6274 euro: l’accisa su un litro di gasolio.
- 0,2678 euro: l’accisa pagata su un litro di GPL.
- 0,0044 euro: l’accisa pagata per un chilogrammo di metano. Quasi zero! (Il metano si vende a chili, un metro cubo di metano pesa circa 0,74 kg).
Esempio: con un’auto a metano un pieno di 13 kg costa in accise circa 6 centesimi di euro; con 17 litri di benzina si compiono all’incirca gli stessi chilometri, pagando in accise oltre 12 euro.
Nota uno. L’accisa sul gasolio è inferiore di 10 centesimi di euro (10%) rispetto a quella sulla benzina, nonostante il gasolio sia più inquinante. Di solo carbonio fossile (CO2), a parità di consumo, che dipende dal modello, dallo stile di guida e da altro ancora, il gasolio inquina circa il 10% in più rispetto alla benzina. Se volessimo rendere il prezzo proporzionale all’inquinamento, il gasolio dovrebbe costare il 10% in più rispetto alla benzina. Costa il 7% in meno!
Nota due . Il metano è di origine fossile, dunque inquina liberando, durante la combustione, CO2 al pari degli altri combustibili. Un po’ meno rispetto alla benzina ed al gasolio, ma non così tanto meno da giustificare una simile differenza nell’ammontare dell’accisa. Inoltre, i vecchi motori trasformati a metano hanno spesso rendimenti inferiori a quelli più recenti e, dall’Euro4 in poi, le emissioni degli inquinanti dannosi alla salute (ad esempio NOx) delle auto a metano equivalgono quelle delle auto a benzina. In definitiva, sia il GPL che il metano pagano in tasse molto meno dell’inquinamento che provocano.
Le emissioni di CO2
- Benzina: 2,38 grammi di CO2 per litro
- Gasolio: 2,650 grammi di CO2 per litro
- GPL: 1,610 grammi di CO2 per litro
- Metano: 2,750 grammi di CO2 per chilogrammo
Nota. Il metano ha un contenuto energetico elevato: un chilogrammo di metano vale circa una volta e mezzo un litro di benzina, insomma corrisponde a circa un litro e mezzo di benzina; fatte le proporzioni, costa e inquina meno della benzina. Il GPL, invece, ha un contenuto energetico inferiore rispetto alla benzina, dunque costa meno perché vale meno, ma inquina solo poco meno della benzina.
I prezzi
- Benzina: 1,574 euro al litro
- Gasolio: 1,462 euro al litro
- GPL: 0,608 euro al litro
- Metano: 0,920 euro al chilogrammo
Prezzi al consumo rilevati durante il mese di agosto 2019 (Ministero Sviluppo Economico).
Il pensiero di Legambiente
Per arginare, limitare, il cambiamento climatico, non c’è altra scelta che iniziare a far pagare i carburanti in proporzione all’inquinamento che causano.
Il primo necessario passo per sperare di orientare i consumi verso le fonti rinnovabili, l’efficienza nei trasporti e la mobilità a emissioni zero, elettrica e sostenibile.
Con l’obiettivo di premiare chi inquina meno, tassare proporzionalmente che inquina di più e togliere i sussidi alle fonti dannose per l’ambiente. E raggiungere il necessario traguardo delle emissioni zero.
La strategia di Legambiente
Rimodulare le accise sui carburanti.
Perché oggi, come i dati riportati sopra indicano in modo inequivocabile, le accise non sono affatto pensate per penalizzare i combustibili più inquinanti. Anzi, il gasolio inquina più della benzina, ma costa meno.
In che modo rimodulare le accise? Mantenendo inalterato il gettito fiscale, dunque l’ammontare di tutte la tasse pagate dagli utilizzatori di veicoli a combustibile, diminuire le accise sui carburanti più tassati in rapporto all’inquinamento e, all’opposto, aumentare le accise sui carburanti meno tassati.
Proposta proporzionale
Quale allora dovrebbe essere il costo proporzionale (ad agosto 2019) alla CO2 generata dal consumo dell’unità di combustibile? Eccolo di seguito:
- Benzina: 1,400 euro al litro
- Gasolio: 1,550 euro al litro
- GPL: 0,840 euro al litro
- Metano: 1,450 euro al chilogrammo
Nota. Il chilogrammo di metano “vale” una volta e mezzo il litro di benzina, quindi costa comunque meno, mentre il litro di GPL vale meno e, quindi, costa più di quel che sembra.
Prezzi calcolati in modo proporzionale alla emissione di CO2. Prezzi che dovremmo pagare per avvicinarci gradualmente al giusto valore.
Prezzi teoricamente “giusti”? Non per tutti. Ad esempio, per chi ha comperato una macchia diesel pensando che davvero consumasse così tanto di meno, o per chi ha acquistato un’auto a metano credendo che inquinasse davvero così tanto di meno.
Proposta di transizione
Se è, dunque, necessaria una certa gradualità nella rimodulazione delle accise, ecco la proposta di Legambiente per il 2020 (sulla base del mercato del greggio e dei costi industriali del 2019):
- Benzina: 1,504 euro al litro
- Gasolio: 1,492 euro al litro
- GPL: 0,638 euro al litro
- Metano: 0,960 euro al chilogrammo
Un primo passaggio, con valori intermedi per benzina e gasolio e piccoli incrementi per GPL e metano, un modesto segnale per chi sceglie motorizzazioni a gas.
Per dove?
Per muoverci in modo sempre più sostenibile pagando sempre meno tasse, fino a giungere a zero accise solo per le vere rinnovabili. Quindi, dai mezzi pubblici, ai servizi in condivisione nelle città, e niente tasse per biometano avanzato, per elettricità rinnovabile, per tutti i veicoli a zero emissioni in città. Ma solo per questi.
Sulle fonti fossili nessuno sconto, vanno tassate per ridurne il consumo.
Un’opinione
Dopo tanta profusione di dati un convincimento, molto, molto soggettivo. Peraltro condiviso con numerosi amici che con noi hanno in comune il fatto di essere nati non digitali. E cioè, che l’abitudine a diffidare e, per contrappasso, a leggere e ad approfondire, appartiene alla stragrande minoranza dei viventi.
Allegato
Liberi e Mobili