COMUNICATO STAMPA Bologna, 30 agosto 2018
Legambiente sul traffico bolognese: cominciare dalle ricette più semplici ed immediate.
Di fronte al rimpallo sulle soluzioni stradali, l’associazione ricorda che sono tante le azioni facilmente cantierabili a basso costo e utili a diminuire il traffico metropolitano
La prima: frequenze adeguate per le linee extraurbane ed una tariffa unica per gli abbonati al TPL della città metropolitana
Legambiente ritiene utile la pausa sul progetto del Passante di Mezzo chiesta dal Ministero, ma il timore che il rimpallo politico sulle varie opzioni stradali non faccia che prolungare la stasi sul potenziamento del Trasporto pubblico che caratterizza da anni l’area metropolitana. Nessuna delle opere inaugurate o finanziate negli ultimi anni ha infatti a che fare con l’incentivo del pendolarismo sui mezzi pubblici: si è trattato essenzialmente di strade, salvo l’opzione People Moover con costi spropositati rispetto agli effetti sul traffico.
Da anni invece si attende l’applicazione di quanto previsto per il Servizio Ferroviario Metropolitano, con un cadenzamento delle corse dei treni a 15 minuti almeno nelle ore di punta così come ribadito anche dal recente PUMS; attivare le tanto attese linee passanti nella zona della stazione centrale; accelerare i tempi per la progettazione e messa in opera delle linee di tram previste sempre nel PUMS.
Si tratta di azioni che costerebbero relativamente poco e di rapida attuazione e che dunque porterebbero certamente effetti immediati sulla riduzione del traffico cittadino e soprattutto dell’asse tangenziale, senza i tempi e gli impatti di grandi infrastrutture stradali.
Oltre alla conclusione della parte infrastrutturale del TPL, è fondamentale aprire un ragionamento di largo respiro sulla bigliettazione. Considerando che la maggior fetta di traffico su Bologna è costituita da persone che si muovono per studio o lavoro all’interno del bacino della città metropolitana, favorire l’accesso al mezzo pubblico a costi agevolati deve diventare una priorità in particolare in ambito extra-urbano laddove è più difficoltoso l’abbandono del mezzo privato.
“Sperimentare per gli abbonati del bacino della città metropolitana – continua Legambiente – un abbonamento ad un prezzo uguale a quello dell’abbonamento urbano dell’autobus, è una delle vie da percorre per favorire l’abbandono dell’auto da parte dei cittadini”. Gli studi sulla qualità dell’aria hanno da tempo evidenziato come gli interventi per ridurre gli effetti nocivi degli inquinanti atmosferici devono essere su area vasta: questa scelta consentirebbe di diminuire l’inquinamento e contribuirebbe ad alleggerire il traffico tangenziale, con ricadute positive anche sul fronte della spesa sanitaria.
“Chiediamo che i Comuni della cintura bolognese aprano un interlocuzione con Città Metropolitana, TPER e Regione per avviare al più presto questa sperimentazione, e valutarne costi e benefici. Siamo certi – continua Legambiente – che la riduzione delle entrate dovute al calo del costo degli abbonamenti extraurbani, possa essere compensata dall’aumento degli abbonati che una misura di questo tipo riuscirebbe a generare. Peraltro crediamo che gli importanti utili di TPER, evidenziati nello scorso bilancio, debbano essere utilizzati per migliorare il servizio e ridurre i costi per i cittadini; una richiesta che al momento nessun livello amministrativo sembra aver fatto all’azienda del TPL “.
Rispetto alle tariffe, va evidenziato positivamente l’investimento fatto dalla Regione Emilia-Romagna per l’integrazione dell’abbonamento al TPL per i pendolari di Trenitalia. Un incentivo però che esclude i residenti delle zone periurbane entro i 10 chilometri dai capoluoghi di provincia, ovvero uno dei bacini di utenza potenzialmente più ampi e più “aggredibili” da una riduzione tariffaria. Pur consapevoli che occorrerà tener conto della necessità di evitare la “cannibalizzazione” di altre offerte di servizio per la stessa fascia di utenza, auspichiamo che questa misura, che entrare entrerà a regime domani, venga estesa anche a tutti i Comuni entro i 10 chilometri dai capoluoghi. Attualmente un pendolare proveniente da Ferrara spenderebbe circa il 40 % in meno di quello proveniente da Castelmaggiore.
L’avvio previsto per il primo settembre dell’integrazione tariffaria treno/gomma infine deve diventare un volano sia per la proposta di tariffa unica metropolitana, che per l’attivazione di tutte le funzionalità della tessera “MiMuovo” come carta unica della mobilità: un progetto avviato nei primi anni 2000 (superato in parte dalla tessera “Unica” gestita da Trenitalia) che non è ancora a pieno regime con tutte le funzionalità previste dal sistema MiMuovo, come ad esempio il portafoglio elettronico a scalare utilizzabile anche per corse singole su tutti i gestori del TPL in Regione.
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