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“Meraviglie” a Faenza: il quartiere “Fornarina di Sopra”

“Meraviglie” a Faenza

Fornarina di Sopra

Correva l’anno 2002 e, nell’eccitazione di una crescita incontrollabile, a Faenza venivano approvati, tra i tanti altri, due Piani Particolareggiati denominati “Fornarina di Sotto” e “Fornarina di Sopra” che si occupavano di due aree poste vicino al Centro Commerciale “il Borgo”.

Il primo intervento interessava un’area di 80.000 mq, prevedeva la realizzazione di 140-150 alloggi, già allora in fase di costruzione, tutti prospicienti su Via Bernardi con accesso da via Fornarina, e imponeva un’ampia zona verde con un campo di calcio (realizzato nel 2006).

Il secondo intervento, quello che ci ha incuriosito, denominato “Fornarina di Sopra”, esteso su circa 65.000 mq, avrebbe dato modo di edificare 110-120 appartamenti, con una parte significativa dell’area riservata alla creazione di un parco attrezzato a completamento della parte realizzata con la lottizzazione di Via G. Boschi, ed alla nuova sede dei Vigili del Fuoco. Prevista anche piazza Antolini.

Se pochi sono i documenti recuperati, quasi nullo tra gli addetti ai lavori il ricordo di questo lontano progetto. Ottima ragione per documentarne la sorte.

L’ubicazione

Siamo nelle vicinanze del centro commerciale “Il Borgo” e l’area si interpone tra Via Fornarina e la linea ferroviaria Bologna- Rimini.

L’area

Grosso modo, l’area di interesse è quella racchiusa nel perimetro rosso. La parte destinata all’edificazione è posta dietro il centro commerciale, mentre da Via Fornarina si ha la visione dello spazio dedicato al parco.

Da Via Fornarina il tutto appare abbastanza anonimo, la solita area tra edifici sparsi sottratta a qualsiasi utilizzo e lasciata al naturale diffondersi della flora spontanea.

Pochi residui edilizi, ma niente di eclatante.

Forse qualche raro ciclista si sarà chiesto dove avrebbero dovuto condurre le tre piste ciclabili provenienti dal quartiere di Via Boschi e bruscamente interrotte da una lunga recinzione. Invero, ce lo chiedemmo anche noi durante il censimento della ciclabilità a Faenza nel 2019. Finalmente, la risposta.

Ancora presente la testimonianza degli antichi esecutori dell’opera, ormai estinti.

Insomma, niente che non possa rientrare nell’usuale gestione degli spazi urbani, in particolare nelle prime periferie di recente edificazione.

La zona edificabile
La porzione edificabile, con le relative opere di urbanizzazione completate, si trova dietro il centro commerciale e per raggiungerla bisogna proprio essere ostinati.

Nella successiva mappa si identificano con nettezza sia la porzione destinata all’edificazione di abitazioni, (il quadrilatero color porpora corrisponde al centro commerciale), sia la prosecuzione delle piste ciclabili provenienti dal sinuoso quartiere di Via Gianna Boschi.

L’oggi
Bene, che ne è oggi dei 120 appartamenti previsti?

Con ordine, iniziamo da quello che non poteva che essere uno dei due ingressi al quartiere.

Ostruzioni opportune, ma non vere e proprie barriere insuperabili.

Vegetazione ovunque.

La strada con l’accesso alle varie abitazioni.

Marciapiedi contesi dalla vegetazione,

dalle loro radici,

o del tutto sommersi.

Gli accessi, ai singoli lotti da edificare,

le predisposizioni per l’attacco ai servizi pubblici messe in bell’ordine.

  

E il paesaggio attorno incolto alla Andy Capp, ideale per una promettente selva di ailanti.

Tutto pronto, dunque, per i prossimi 120 appartamenti.

Domande
La prima, inevitabile: dobbiamo considerare quest’area, in gran parte già attrezzata, ormai persa?

Oppure l’Amministrazione comunale ha idee,  progetti ben definiti e/o strumenti per attuare  un suo recupero?

L’area è ormai irrimediabilmente sottratta all’agricoltura e completa di strutture. Cosa ne impedisce l’utilizzo?

Abbiamo raccontato, nella prima tappa del nostro viaggio tra le opere incompiute a Faenza, la vicenda del fantomatico ecoquartiere di San Rocco e, anche in questo secondo caso, non possiamo non chiederci per quale ragione, ogniqualvolta si analizzano le potenzialità edificatorie a Faenza, queste realtà vengano ignorate. Eppure, potrebbero soddisfare con scioltezza la ristagnante domanda edilizia originata anche da una improbabile crescita demografica. Nel frattempo continuano a  degradarsi e, tanto più si protrarrà il loro abbandono, tanto più costoso sarà il loro recupero.

Rimanendo in tema, ci preme segnalare che l’area è solo in parte recintata e facilmente raggiungibile da chiunque. Non potrebbero emergere problemi di sicurezza? E quale autorità dovrebbe occuparsi di questo aspetto?

Tralasciando le motivazioni estetiche, che pure qualche cittadino potrebbe considerare essenziali, quanto l’esistenza e la visibilità di un tale degrado può incidere sul valore dei fabbricati adiacenti?

Cercando di trovare risposte alle tante domande che ci siamo fatti mentre camminavamo tra le rovine di un progetto di quasi vent’anni fa, abbiamo consultato il sito del Comune di Faenza nella convinzione di recuperare la convenzione. Di certo a causa della nostra imperizia, e nonostante la pazienza messa in campo, non siamo riusciti a trovarla. Si tratta di un documento essenziale: stipulato per ogni piano di lottizzazione, elenca i lavori, i responsabili, la suddivisione dei compiti e dei costi, i tempi. Vi si possono trovare, ad esempio, indicazioni precise sul ruolo avuto dal Comune di Faenza, sui compiti affidatigli, sul coinvolgimento finanziario, sulle somme pubbliche investite, ecc. Non poco.

Infine, e questa domanda ci viene suggerita da un cartello apposto sulla recinzione che indica un’azienda coinvolta ma ormai non più attiva, esiste un procedimento giudiziario a carico dell’area? E se sì, chi ne è il curatore fallimentare?

Dunque, faccenda complessa quella di “Fornarina di Sopra”. Degrado e potenzialità che si intrecciano.

In attesa della prossima uscita, cercheremo di approfondirne la tematica. Tutt’altro che facile.

 

“Meraviglie a Faenza” – Il mancato ecoquartiere di San Rocco

“Meraviglie” a Faenza: il quartiere “Fornarina di Sopra” ultima modifica: 2020-11-19T16:08:51+00:00 da Giorgio Della Valle

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