Lotras System: aggiornamenti sul bacino di laminazione
Premessa empirica
Domenica 2 Ottobre 2022, nelle prime ore del mattino, ci siamo recati nelle vicinanze di ciò che rimane dello stabilimento della Lotras System, distrutto da un colossale incendio nell’Agosto del 2019, per ispezionare il cosiddetto bacino di laminazione che, nei giorni successivi alla devastazione, immagazzinò le acque di spegnimento utilizzate per contenere e annullare le fiamme.
Lo scopo del sopralluogo era quello di documentare il recente intervento di bonifica del bacino indirizzato all’asportazione del manto vegetale, premessa, immaginiamo, alla rimozione dello strato del fondo impregnato delle sostanze inquinanti apportate dalle acque utilizzate per lo spegnimento dell’incendio. Ricordiamo che nel magazzino della Lotras System erano depositate ingenti quantità di materiali vari tra cui oli alimentari, ceramiche, componenti per autovetture e altri prodotti in materiale plastico.
Camminando sugli argini del bacino in tutta la sua lunghezza (circa 430 metri) e larghezza (tra i 35 e i 36 metri), osservando e cercando di fare foto abbastanza efficaci, le scarpe si sono ben imbrattate di fango. A casa, ci siamo subito occupati della loro pulizia, convinti che si trattasse del solito fango argilloso, appiccicoso ma anche facile da asportare. Previsione errata: ciò che aderiva al fondo delle scarpe era sì argilla, ma impregnata di chissà quali sostanze da renderla scura e inasportabile, e con l’aspetto del catrame, ovviamente senza esserlo.
Osservando nel dettaglio le foto del fondo del bacino, abbiamo potuto verificare che in molte sue parti presenta la stessa colorazione dei glomeruli saldamente aderenti al fondo delle nostre scarpe. Siamo ritornati nel luogo e, non avendo intenzione di sprofondare nel fondo melmoso, abbiamo recuperato un paio di blocchi di fango dai cingoli delle macchine operatrici che nel bacino avevano operato nei giorni precedenti. La stessa consistenza catramosa.
Il prima e il dopo
Empirismo perfetto. Dunque, non ci restava che procedere con la stessa modalità e, aprendo Google Earth, abbiamo trovato proprio ciò che cercavamo: il prima e il dopo.
Uno sguardo d’insieme all’area, aprile 2022:
perimetrati in rosso, in basso a destra le macerie dello stabilimento della Lotras System e, in alto a sinistra, il bacino di laminazione.
Soffermiamoci sul bacino e ritorniamo al marzo del 2018, cioè ad un anno prima dell’incendio allo stabilimento della Lotras System:
l’aspetto è quello di una normale palude, con gli specchi verdi d’acqua e la vegetazione che inizia a riprendersi dopo i rigori invernali.
Spostiamoci in avanti di un paio di anni, al marzo del 2020, sette mesi dopo il devastante incendio:
intorno i campi hanno mantenuto le stesse colorazioni, ma quelle del bacino hanno virato verso toni cupi.
Andiamo avanti di oltre un anno, al settembre del 2021:
l’acqua ha invaso il bacino e la sua colorazione continua ad essere poco rassicurante.
Il nostro contributo
Dopo la carrellata storica fornitaci da Google Earth passiamo all’oggi, con le nostre foto che, lo ricordiamo, risalgono al 2 Ottobre 2022. Cercheremo di dare un’idea dello stato attuale del bacino girandogli intorno e soffermandoci, in seguito, su alcuni dettagli ravvicinati.
Uno sguardo all’intero bacino, visto da sud,
visto dalla posizione mediana verso sud,
verso nord,
e osservato dal lato nord.
Per concludere un breve video con visione del bacino dal punto medio del lato ovest.
Avviciniamo lo sguardo a contesti circoscritti:
e a dettagli sulla superficie delle torbide acque.
Infine, qualche foto del fondale argilloso,
Gran lavoro, quello che rimane da fare, ci sentiamo di scrivere. Speriamo di dover ritornare sul luogo al più presto, disposti sì ad imbrattarci le scarpe ma di sola purissima argilla.