Bee Kind: le idee e il progetto
Il progetto Bee Kind prevede che a Faenza si collochi, nel periodo primaverile-estivo, un apiario composto da alcuni alveari, ai quali aggiungere la speciale arnia B-BOX da osservazione.
L’idea è nata, qualche anno fa, dalla collaborazione tra il Museo Malmerendi e Legambiente Lamone Faenza ma solo nel mese di novembre dello scorso anno si è, con determinazione, iniziato il percorso di attuazione. Da subito, il progetto è stato condiviso con altre organizzazioni del territorio e non solo, e si è creata una rete di collaborazioni necessaria per garantire una efficace integrazione delle numerose competenze che l’iniziativa richiede.
Gli scopi
Bioindicatori
L’idea iniziale, il punto di partenza al quale via via se ne sono aggiunti altri, è stata quella di utilizzare alcuni alveari al fine di monitorare l’ambiente. Perché le api di un solo alveare sono tantissime, lavorano intensamente e perlustrano una estesa zona con capillarità, raccogliendo e trasferendo nell’alveare frammenti, molecole del territorio, fornendone un’immagine che ci può aiutare a capire meglio il suo stato di salute.
L’azione di monitoraggio dello stato di inquinamento cittadino, effettuata mediante una specifica attività di analisi di campioni di api e campioni di miele prelevati dall’apiario didattico, si attuerà all’interno del progetto “Api e Orti Urbani” promosso e gestito dal Conapi (la maggior cooperativa italiana di apicoltori) in alcune città italiane, in collaborazione con il Prof. Claudio Porrini dell’Università di Bologna.
Educazione
L’aspetto didattico, cioè fare dell’apiario un luogo di educazione rivolto alle studentesse e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, dalle materne fino alle superiori.
Le “lezioni” si svolgeranno all’aperto, a diretto contatto con la colonia di api, e nell’aula magna del museo con l’approfondimento di temi che attengono alla storia naturale delle api. L’arnia B-BOX svolgerà in questo ambito un ruolo di fondamentale importanza: le pareti trasparenti permettono di osservare le api in totale sicurezza e appositi sensori inseriti nella colonia faranno seguire lo sviluppo della famiglia di api tramite una specifica applicazione. Per ragioni legate alle restrizioni sanitarie, l’attività con le scuole sarà attuata a partire dalla primavera del prossimo anno e si prolungherà finché le scuole lo richiederanno.
Il Miele di Bea
Infine, produrre il miele durante la stagione estiva, miele che sarà conosciuto come “Miele di Bea”, la protagonista della nostra campagna di comunicazione sui social, e che sarà certificato nelle sue qualità dall’Osservatorio Nazionale Miele di Castel San Pietro.
Le competenze
Per raggiungere con efficacia gli obiettivi sono necessarie competenze e strumentazioni.
Le competenze saranno quelle degli apicoltori dell’Associazione Romagnola Apicoltori (ARA) che gestiranno gli alveari, e degli esperti di Legambiente Lamone Faenza e del Museo Malmerendi che si occuperanno di raccogliere i campioni di api e di miele per le analisi e di organizzare con le scuole le attività didattiche.
Riguardo alle strumentazioni, vivere a Faenza comporta il vantaggio di potersi appoggiare ad aziende che operano in ambito apistico da decenni e su dimensioni che vanno oltre il limite nazionale. Dunque, le maschere e tutto quanto servirà per garantire la massima sicurezza nel contatto con le api, saranno forniti dalla ditta Lega di Costruzioni Apistiche, mentre l’azienda Beeing fornirà l’arnia B-BOX e i sensori necessari per tenere sotto monitoraggio continuo la colonia di api.
Un collaborazione particolare si è sviluppata con l’I.P. Persolino Strocchi: le studentesse e gli studenti del corso di grafica hanno realizzato il marchio, dato il nome al progetto e sviluppato un video che vi proponiamo:
https://youtu.be/pHm6dqbwV3c?t=2
In itinere, si sono aggiunte due protagoniste della attività ceramica a Faenza: Mirta Morigi che ci ha ospitato nel cortile del suo laboratorio dandoci modi di raccontare il nostro progetto e Elena Boschi, che ha realizzato creazioni in ceramica con il marchio Bee Kind e le piastrelle che saranno parte delle ricompense della campagna di crowdfunding.
L’importanza
Per tutti noi questo progetto è importante, e per varie ragioni.
I dati ricavati dalle attività di monitoraggio delle api ci forniscono importanti informazioni sulla qualità dell’aria e sull’ambiente, in questo caso l’area urbana di Faenza.
Da anni, al Museo Malmerendi e a Legambiente Faenza, ci occupiamo di educazione ambientale nelle scuole, in particolare materne e primarie. Siamo convinti che solo educando le nuove generazioni al rispetto della natura e aiutandole a conoscerla sempre meglio, possiamo sperare di trovarci nell’immediato futuro in una società più attenta alle problematiche ambientali. Con questo progetto avremo la possibilità di estendere il nostro intervento al mondo delle api, raccontando il loro ruolo nell’impollinazione, la loro complessa organizzazione sociale ed le raffinate forme di comunicazione, e incontrando virtualmente i numerosi scienziati ed i loro innovativi metodi di indagine.
Gli apicoltori svolgono un lavoro sempre più complesso, anche a causa dell’arrivo di nuovi organismi antagonisti delle api da ogni parte del mondo, sempre più necessario per il delicato ed essenziale servizio di impollinazione svolto dalle api, e sempre più impegnativo per la concorrenza di mieli di modesta qualità provenienti da chissà dove. Perché, dunque, non far conoscere il loro lavoro, la loro competenza, le loro fatiche, e la qualità dei loro mieli?
La campagna di crowdfunding
Ma per fare tutto questo, soprattutto per sostenere le analisi delle api e del miele, occorre disporre di adeguati finanziamenti.
Pertanto è stata attivata una campagna di crowdfunding, gestita da Idea Ginger di Bologna.
Con il seguente link: https://www.ideaginger.it/progetti/bee-kind.html accederete alla pagina dedicata al progetto BeeKind e avrete tutte le necessarie informazioni sul progetto e sulle modalità necessarie per sostenerlo.
Una possibilità alternativa per effettuare una donazione è ricorrere a Satispay, tramite il seguente numero telefonico: 338 2132370.
Oppure, dato che saremo in piazza a Faenza tutte le mattine di sabato, potreste lì provvedere a dare il vostro contributo e sarà per noi l’occasione di spiegarvi meglio la nostra idea.
Di seguito i link alle pagine Facebook e Instagram per seguire gli sviluppi della campagna e del progetto:
https://www.facebook.com/beekindfaenza/
https://www.instagram.com/beekindfaenza/
I protagonisti
E siamo arrivati ai protagonisti di questa iniziativa. Non pochi, come vedrete.
L’idea di attivare un apiario didattico a Faenza è nata dalla collaborazione tra il Museo Malmerendi e Legambiente Lamone Faenza, ed è stata da subito sostenuta e patrocinata dal Comune di Faenza. Il progetto è stato condiviso con altre organizzazioni ed, in poco tempo, si è creata una rete di collaborazioni. I responsabili del Museo e di Legambiente si occuperanno del coordinamento, della raccolta dei campioni di api e di miele per le analisi e, soprattutto, organizzeranno le attività didattiche sulle api e con le api.
L’azione di monitoraggio dello stato di inquinamento cittadino, effettuata mediante una specifica attività di analisi di campioni di api e campioni di miele prelevati dall’apiario didattico, si attuerà all’interno del progetto “Api e Orti Urbani” promosso e gestito dal Conapi (la maggior cooperativa italiana di apicoltori) in alcune città italiane, in collaborazione con il Prof. Claudio Porrini dell’Università di Bologna.
L’ARA (Associazione Romagnola Apicoltori), metterà a disposizione gli alveari ed un suo socio si occuperà della loro gestione.
L’azienda Beeing di Faenza metterà a disposizione l’arnia da osservazioni B-BOX, lo strumento principale per le lezioni, dotandola delle strumentazioni (pesa, sensori di temperatura e di umidità, ecc.) in grado di rendere le lezioni più coinvolgenti e permettere agli studenti e alle studentesse di seguire le vicende della famiglia di api a distanza.
La Ditta Lega di Costruzioni Apistiche di Faenza fornirà tutta la strumentazione per garantire la massima efficacia durante le lezioni e la massima sicurezza agli studenti che saranno a diretto contatto con le api e metterà a disposizione la propria decennale esperienza.
L’Osservatorio Nazionale Miele di Castel San Pietro Terme patrocinerà l’iniziativa e certificherà le caratteristiche organolettiche del miele prodotto nel parco del museo, il “Miele del Malmerendi”.
Le classi 4^B e C e 3^A e C del corso di Design della Comunicazione visiva e pubblicitaria dell’I.P “Persolino-Strocchi” di Faenza, coordinati dalla Prof.ssa Antonella Prencipe, si sono dedicati alla realizzazione del marchio, hanno proposto il nome del progetto, dei disegni e hanno curato la realizzazione del video, in modo particolare la 3ˆA grafico con il supporto anche di Alberto Cavina e Simone Herrera, due ex studenti dello Strocchi.
Mirta Morigi, ceramista, metterà a disposizione il proprio cortile durante una manifestazione per permetterci di racontare il nostro progetto e Elena Boschi, ceramista di Faenza, realizzerà oggetti in ceramica con il marchio del progetto.
Con la collaborazione della BCC Ravennate, Forlivese ed Imolese, è stata pianificata la campagna di crowdfunding necessaria per poter garantire nei prossimi anni le attività programmate: analisi dei campioni di api e di miele e acquisto di tutto quanto necessario, dalle arnie agli indumenti, per garantire la possibilità di svolgere le lezioni a contatto delle api con la massima efficacia e sicurezza.