Le iniziative di Legambiente per la transizione ecologica
ognuno può fare la propria parte
Faenza, 14 maggio 2022 Comunicato stampa
Il circolo Legambiente Lamone, dando seguito a quanto deciso nella sua ultima assemblea, ha inviato a tutti i possibili interlocutori, una nota (allegata) nella quale si lancia una sfida:
tutti coloro che parlano della necessità della transizione ecologica, dimostrino di cominciare a mettere in atto tutte le azioni concrete che possono essere nelle proprie disponibilità.
Vale per i decisori politici, gli amministratori, le associazioni sociali, economiche e produttive, le aziende, i sindacati, ecc. fino ad arrivare ai comportamenti di ognuno di noi, singoli cittadini… cominciando a cambiare qualcosa nel modo di produrre, di consumare, di abitare, di muoversi…
Legambiente, assieme ad altre associazioni a livello regionale, sostiene le 4 proposte di legge di iniziativa popolare “Per un modello sociale e produttivo alternativo per la Regione Emilia-Romagna” www.4leggi.emilia-romagna.it che rappresentano una indicazione verso la transizione ecologica.
Oltre al necessario numero di firme (che si raccolgono all’Ufficio Elettorale in p.zza Rampi e a vari banchetti) quello che ci interessa particolarmente, è utilizzare l’attenzione attorno a questi argomenti per sviluppare, assieme a tutti i soggetti disponibili: associazioni e comitati, di tipo sociale, ambientale, politico, che condividono, anche solo in parte, i testi delle 4 leggi, iniziative di approfondimento e azioni concrete nei nostri territori.
Per avviare questi confronti partiamo da alcuni spunti sulle questioni energetiche, ma anche sulla gestione dei rifiuti (in vista del cambio del sistema di raccolta) e del consumo di suolo (anche rispetto alla predisposizione del Piano Urbanistico Generale – PUG).
In particolare, sulla transizione energetica, pensiamo sia necessario impegnarsi nella promozione di esperienze concrete di Comunità energetiche Rinnovabili e Gruppi di autoconsumo, che possono ridurre i costi energetici, anche contribuendo ad affrontare la “povertà energetica” per settori sociali più fragili; oltre che stimolare cittadini e imprese ad altre forme di produzione energetica rinnovabile e di risparmio ed efficientamento, che possano ridurre l’uso del gas metano fossile (anche con la diffusione delle pompe di calore, di forni a induzione, ecc.).
L’attuale normativa nazionale, pur essendo ancora transitoria, è pienamente applicabile, tra breve sarà approvata la Legge regionale sulle Comunità Energetiche, con specifiche misure di promozione, il recente “decreto sulle semplificazioni” elimina molti vincoli per l’installazione di impianti fotovoltaici e termici sugli edifici, ci sono quindi le condizioni per attivare progetti concreti nei nostri territori.
Con il coinvolgimento di tutti i soggetti, pubblici e privati, potenzialmente interessati (Amministrazioni, tecnici, associazioni, amministratori di condominio, parrocchie, imprese, sindacati, ecc.) è necessario poter fornire informazioni e assistenza tecnica a cittadini e imprese che intendono avviare progetti concreti.
In particolare le pubbliche Amministrazioni dovrebbero attivarsi, cominciando a predisporre gli elenchi delle “aree idonee” per la collocazione di impianti rinnovabili e modificare gli attuali vincoli restrittivi dei Regolamenti edilizi sulla base del “decreto semplificazioni”.
I tavoli di consultazione permanente, previsti dal PAESC dell’Unione della Romagna Faentina, potrebbero essere i luoghi opportuni per attivare e coordinare tutte le disponibilità, le competenze, i progetti, le risorse, ed avviare una transizione ecologica ed energetica nei nostri territori.