COMUNICATO STAMPA Bologna, 18 novembre 2019
XII congresso Legambiente Emilia-Romagna
Rinnovati gli organismi associativi con uno sguardo al Futuro. Un giovanissimo Direttore come new entry.
Nella discussione congressuale l’associazione ha condannato le scelte del Sindaco di Predappio e stigmatizzato le persistenti posizioni anti ecologiche di Confindustria Emilia-Romagna.
Premiato per il suo impegno continuativo Porokhoskyy Dmytro, cittadino attivo di Ferrara
Sabato 16 novembre si è tenuto a Bologna il XII Congresso di Legambiente Emilia-Romagna. L’evento si è svolto presso il centro sociale Montanari, simbolicamente vicino alle Ex ferrovie del Tranvie Bolognesi e a fianco del Museo per la Memoria di Ustica.
Tanti i temi dibattuti: dal consumo di suolo, alla mobilità sostenibile, dai problemi di spopolamento dell’Appennino alla corretta gestione dei rifiuti, dalla buona agricoltura alle vertenze contro le nuove autostrade. Tra tutti i temi, centrale è stata comunque l’urgenza di condurre la battaglia a favore del clima entro i prossimi 11 anni.
Durante la giornata l’associazione ha votato il rinnovo delle cariche, con un forte sguardo al futuro e lasciando spazio ai giovani, sia nel Direttivo che nella Segreteria regionale. Un percorso tracciato anche al vertice dell’Associazione con la nomina di Lorenzo Mancini come nuovo Direttore regionale. Mancini – 25 anni, di Ravenna, già attivista da diversi anni del Circolo locale di Legambiente e membro di Fridays for Future – nell’ultimo anno si è dedicato allo sviluppo di progetti per l’associazione, rivolti alle giovani generazioni (Volontari x Natura).
Mancini succede nella carica di Direttore a Giulio Kerschbaumer, che l’Assemblea ha ringraziato calorosamente con prolungati applausi per la grande capacità di essere stato capace ed all’altezza degli impegni che l’associazione ha proposto negli anni.
L’Assemblea ha poi rinominato il presidente uscente Lorenzo Frattini confermandone l’estrema validità nella rappresentanza associativa anche per i prossimi 4 anni.
Inoltre, i lavori della mattinata sono stati commentati in tempo reale dai talentuosi disegni del vignettista Gianlorenzo Ingrami (in allegato una delle tavole) rendendo il dibattito più creativo e stimolante.
L’apertura dell’associazione si è voluta mostrare anche con le numerose esperienze di cittadinanza attiva ospiti al Congresso e presentate attraverso brevi video visitabili a questo LINK. Tra le “Comunità in azione” che erano presenti: Pratello Plastic Free di Bologna, gli Ortisti di Strada di Ravenna impegnati a sviluppare progetti di agricoltura urbana e riforestazione, l’esperienza di “Mal di Plastica” di Rimini, gli Studenti universitari per l’Ambiente.
Presente anche tanti “mondi” del territorio regionale, con l’Energy Manager di Ausl Ferrara Paolo Bianchi, la Prof.ssa Alessandra Bonoli dell’Università di Bologna, l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli. In sala ad ascoltare anche da Stefano Lugli, candidato alle regionali per l’Altra Emilia Romagna.
Nel corso della giornata l’associazione ha premiato Porokhoskyy Dmytro, ferrarese di origine russe che in questi anni si è fatto conoscere nella propria città per il lavoro di pulizia dai rifiuti in diversi spazi pubblici. Un modo da parte di Legambiente per ricordare che il cambiamento parte dall’impegno e dall’azione dei singoli.
A fianco dei premiati l’associazione ha voluto anche segnalare due esempi che si sono negativamente contraddistinti nell’ultimo anno: condannato il comportamento del Sindaco di Predappio per la scelta di negare i finanziamenti per la visita al campo di concentramento di Auschwitz perché considerata faziosa. Per l’associazione si tratta di un episodio vergognoso, in quanto è fazioso ed in malafede chi nega la possibilità di far conoscere uno dei mali più grandi della storia dell’uomo.
Altra nota di biasimo è andata a Confindustria Emilia-Romagna che si è recentemente distinta per posizioni verso la politica solo in senso anti ambientale: a favore delle autostrade e delle trivelle, contro la plastic tax e, oltretutto chiedendo più impianti di smaltimento rifiuti. Nessuna proposta positiva per affrontare le crisi ecologiche di questo periodo storico.
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