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Cancellazione blocco Diesel Euro 4 Emilia Romagna

 

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA                                                                               Bologna, 18 ottobre 2018

SMOG: UNA SETTIMANA DI SFORAMENTI, MA SUL PIANO ARIA SI TORNA INDIETRO

Mentre nelle città emiliane si inanellavano sforamenti della qualità dell’aria, senza neppure i riscaldamenti accesi, l’assemblea legislativa ha votato ieri l’imbarazzante passo indietro sul blocco dei Diesel Euro 4.
Ad oggi solo Reggio Emilia ha avuto il coraggio di fare scattare il blocco.
Il nuovo meccanismo di blocco è ancora più complicato: come lo si spiegherà ai cittadini?

Da oggi si torna indietro.

Il surreale balletto, che ha visto la cancellazione del blocco dei Diesel Euro 4 ha visto ieri il suo epilogo con il voto in assemblea legislativa.  Un provvedimento – ricorda Legambiente – inserito nel PAIR già da due anni e che tutti gli enti e associazioni di categoria conoscevano e su cui si erano espressi con osservazioni ufficiali (ma comunicato solo dal primo ottobre 2018 ai cittadini emiliano romagnoli).

Mentre nelle stanze della politica si lavorava per non “disturbare” la mobilità privata, è passato in secondo piano l’importanza di proteggere la salute dei cittadini, visto il continuo aumento dei giorni di superamento delle polveri sottili nei capoluoghi della nostra regione: 4 giorni consecutivi a Parma a cavallo del fine settimana; 5 giorni consecutivi a Reggio Emilia. Sforamenti anche a Modena, Bologna, Ferrara, e Piacenza. “Il risultato è – sottolinea Legambiente – che per l’ennesimo anno la salute dei cittadini della Pianura Padana passa in secondo piano rispetto alla voglia di mobilità individuale dei cittadini”.

Di seguito i dati degli sforamenti degli ultimi 14 gg.

Dati PM10 ultimi metà ottobre 2018
Provincia 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17
Piacenza 32 32 29 28 31 35 54 54 39 47 48 54 50 48
Parma 41 32 34 28 32 48 63 67 49 54 55 55 55 50
Reggio E. 37 30 32 27 31 46 62 69 48 58 56 58 61 53
Modena 30 29 30 27 30 42 54 64 52 51 49 60 59 54
Bologna 28 22 25 28 25 32 45 53 48 44 42 43 44 53
Ferrara 25 29 26 47 35 39 55 47 61 52 50 43 44 53
Ravenna 26 24 36 40 33 40 47 44 57 49 51 50 45 50
Forlì-Cesena 24 23 25 32 32 32 43 58 59 51 48 42 49 45
Rimini 34 32 27 37 42 37 45 44 65 55 50 40 27 31

I dati dell’ultimo giorno sono disponibili entro le ore 10. I valori sono medie giornaliere espresse in microgrammi/m3. Per ciascuna provincia, ogni giorno è mostrato il dato della stazione che ha misurato le concentrazioni più elevate.

Livelli PM10
Superiore al limite di legge (D.L.gs. 155/2010) >50
Entro limiti di legge 0-50
Dato non disponibile n.d.

Siamo inoltre rimasti fino a ieri in un limbo normativo, dove non valevano né le regole passate né quelle nuove, che prevedono blocchi dopo tre giorni di superamento. Solo Reggio Emilia ha mostrato coerenza e confermato la posizione già tenuta nelle settimane scorse attivando il blocco.

Ad ogni modo il futuro non sembra chiarire le cose a nessuno. Il nuovo meccanismo di misure emergenziali, votato ieri in assemblea legislativa, rende infatti ancora più macchinoso il sistema di limitazioni. I blocchi degli euro 4 si attiveranno di frequente ma dovranno essere comunicati di volta in volta con rischi di ulteriore confusione.

L’associazione ribadisce, ancora una volta,  le necessità vere per costruire per un diverso modello di mobilità:

  • rendere il trasporto pubblico più competitivo in termini di velocità di spostamento urbano rispetto all’auto. Con la crescita delle corsie preferenziali e la diffusione di Tram e mezzi a corsia propria;
  • sviluppare soluzioni che favoriscano l’efficienza e riducano il costo del trasporto collettivo almeno nel periodo invernale, durante il quale sono in vigore le limitazioni al traffico come sconti sul trasporto pubblico e tariffe uniche per le città capoluogo ed i rispettivi comuni di cintura. Con particolare attenzione alle fasce di reddito più basse;
  • garantire presenza e corretto funzionamento dei parcheggi scambiatori ai margini delle città con un adeguato collegamento di trasporto pubblico, per garantire un facile accesso in città senza utilizzare l’auto privata;
  • impegnare regione e comuni capoluogo a darsi obiettivi misurati di riduzione della mobilità su auto privata;
  • tarare gli investimenti regionali in infrastrutture su questi obiettivi.

 

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