Comunicato Stampa Faenza 20 12 2024
Il raddoppio dell’attuale impianto di biogas a Granarolo non è compatibile con l’assetto territoriale
Da tempo si è avuta notizia che l’impianto di Biogas sito in via Bulzacca, 16, già di proprietà della società agricola Agrimetano S.R.L., era stata acquisita dall’impresa Bioenerys Agri S.R.L., poi, con diversi processi di fusione con altre società, diventata BYS società agricola impianti S.R.L, controllata al 100% SNAM, (sempre con un capitale sociale di 10.000 Euro) con l’ipotesi di un suo ampliamento e trasformazione per la produzione di biometano.
Per quanto ci riguarda, non obiettiamo circa lo sviluppo di impianti di produzione di biogas e biometano – quando questi sono opportunamente progettati e alimentati con i previsti materiali di scarto e di recupero da zone limitrofe – perché possono essere una valida, seppur parziale, alternativa all’uso di gas fossile, nel percorso per la transizione energetica.
Tuttavia, nel caso in questione, gli impatti che il nuovo progetto avrebbe sull’area interessata potrebbero avere impatti che riteniamo non possano essere compatibili.
Già oggi il via vai dei camion che portano le materie prime all’impianto stanno generando disagi significativi ai cittadini residenti, sia come pericolosità per la sicurezza, sia come deformazione del manto stradale..
Evidentemente l’ampliamento, o il raddoppio, dell’impianto aumenterebbe questi disagi in una strada angusta (via Fabbra) aumentando il traffico dei mezzi in entrata e, ancor più, se venisse confermata l’ipotesi che il biometano in uscita fosse anch’esso trasportato via cisterna, che aumenterebbe enormemente i problemi di sicurezza.
E’ evidente che l’attuale viabilità non è adeguata a questo tipo di trasporti e non è possibile immaginare un suo ampliamento.
Infatti, essendo via Fabbra interna all’impianto storico della centuriazione romana, come recita l’art. 23 comma 4 del RUE:
“…nell’area dell’impianto storico della centuriazione è fatto divieto di alterare le caratteristiche degli elementi essenziali quali le strade, le strade poderali e interpoderali, i canali di scolo e di irrigazione……”
Questa è la ragione per la quale, anche su sollecitazione dei cittadini residenti, come circolo Legambiente Lamone di Faenza e delle associazioni che fanno parte del “Tavolo ambiente”, abbiamo fatto richiesta all’Amministrazione Comunale di accedere agli atti relativi al progetto in questione e, più in generale, alle informazioni ad esso relative che sono in suo possesso.
Siamo pertanto a sollecitare la messa a disposizione di queste informazioni, affinché tutti possano valutare i reali impatti di un progetto di questo tipo.