Comunità Energetiche Rinnovabili: a Faenza a che punto siamo?
Conferenza pubblica, organizzata da Legambiente Lamone Faenza nell’ambito delle iniziative della “Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica”.
Quando
Martedì 14 Maggio 2024 – Ore 20.45
Dove
Museo Civico di Scienze Naturali Malmerendi – Via Medaglie d’Oro, 51 – Faenza
Introduzione
Vittorio Bardi – Circolo Legambiente Lamone Faenza
Interventi
Luca Ortolani – Amministrazione dell’URF – Assessore all’Urbanistica, all’Ambiente e alla Mobilità, Comune di Faenza
Davide Gabanelli – Bryo, Azienda del settore energetico
Emiliano Galandi – Lega Coop Ravenna
Marco Costa – Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile (in attesa di conferma)
Conclusioni
Francesco Occhipinti – Direttore Legambiente Emilia-Romagna
Ormai una informazione, almeno generica, sulle opportunità che possono offrire le Comunità Energetiche Rinnovabili è abbastanza diffusa.
Lo scopo delle CER è quello di produrre, condividere, consumare e gestire l’energia attraverso impianti di generazione locale, con lo scopo di ottenere benefici ambientali, sociali ed economici a scala locale.
Tutti questi 3 benefici vanno tenuti assieme:
- aumentare la produzione energetica da fonti rinnovabili, contribuisce alla transizione energetica, all’elettrificazione dei consumi, riducendo l’uso di fonti fossili;
- massimizzare i consumi nel momento nel quale l’energia viene prodotta, aumenta l’efficienza e diminuisce le perdite di rete;
- l’abbassamento dei costi dell’energia attraverso l’autoconsumo e la tariffa incentivante, oltre ad ammortizzare gli investimenti sugli impianti – per i quali, in alcuni casi, sono previsti ulteriori incentivi – può generare risorse che la comunità può destinare a interventi di contrasto alla “povertà energetica” per famiglie a basso reddito o per opere di interesse pubblico.
Con l’uscita, finalmente, delle ultime normative operative ci sono le condizioni concrete per una loro partenza e diffusione.
Per loro natura le CER devono coinvolgere dal basso diversi soggetti (cittadini, piccole e medie imprese, cooperative, enti territoriali e religiosi…) per costruire appunto Comunità.
Tuttavia per mettere in comune esperienze e competenze ed evitare frammentazioni, da tempo abbiamo ritenuto utile che tutte le iniziative che si stanno mettendo in atto si potessero confrontare, con un
coordinamento dell’Amministrazione dell’Unione della Romagna Faentina, anche per armonizzarsi con le azioni previste da altri strumenti di programmazione (come i Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e il
Clima, le norme urbanistiche, sulla mobilità, sull’economia circolare, ecc.).
Diverse iniziative di informazione e promozione sono state messe in atto da associazioni economiche e produttive, ambientaliste, sociali, religiose, gruppi di cittadini e poi direttamente dall’Amministrazione:
- è stato avviato, con il coinvolgimento dell’ASP, la mappatura delle aree pubbliche e private potenzialmente utilizzabili per la collocazione di impianti fotovoltaici, che si aggiunge ad analogo censimento fatto dalla Diocesi sulle aree di propria pertinenza;
- la partecipazione a bandi regionali ha portato a finanziare progetti di fattibilità per 2 CER, da 1 MW ciascuna, una sulla ex discarica di Tebano e l’altra in un bacino in zona Santa Lucia;
- poi il progetto “Accendiamo le Energie: percorso partecipativo per l’attivazione di comunità energetiche rinnovabili e solidali”, che ha dato luogo a una serie di incontri nei territori e all’avvio di un questionario rivolto ai cittadini: “per manifestare il tuo interesse ad entrare a far parte del progetto e contribuire allo sviluppo sostenibile del tuo Comune”, che si è concluso lo scorso 21 aprile.
Parallelamente cominciano a concretizzarsi alcuni progetti, seppur a diversi gradi di realizzazione:
- da qualche tempo a Imola è attiva la prima CER di piccole e medie imprese, con l’impegno del Comune, insieme a Bryo e al tavolo delle imprese;
- a Ravenna è nata Comunità Energetica Cooperativa Ravenna, con 9 soggetti aderenti a Legacoop e il coinvolgimento di Bryo;
- la Diocesi di Faenza e Modigliana sta lavorando ad un proprio progetto;
- poi vi sono gruppi di cittadini che oltre ad informarsi si stanno auto organizzando e possono dar luogo ad altri progetti di CER.
A partire da questo quadro, riteniamo utile fare il punto della situazione attuale e dei possibili sviluppi nel nostro territorio con tutti i soggetti interessati nella prospettiva di costituire un TAVOLO TECNICO che
coinvolga i rappresenti di imprese, associazioni, sindacati, gruppi di cittadini, tecnici e l’Amministrazione dell’URF, sulla base di un Documento comune di impegno per la promozione delle CER, di cui verrà presentata una prima bozza.