A tutto gas, ma nella direzione sbagliata
Contro le bufale fossili e nucleari
Anche a Faenza il 12 febbraio, dalle 10, saremo in Piazza della Libertà
Un’ampia aggregazione di associazioni e comitati ambientalisti sta preparando una iniziativa nazionale, diffusa nei territori, per una Mobilitazione contro il gas fossile e il nucleare e per un futuro 100% rinnovabile.
Tutti, o quasi, ormai sono consapevoli dei pericoli del cambiamento climatico e quindi della necessità di una transizione ecologica, ed energetica, che significa uscire progressivamente dall’uso delle fonti fossili, ossia dal carbone, dal petrolio, dal gas fossile, per usare solo fonti rinnovabili e utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali.
La UE indica come obiettivi, oltre all’azzeramento delle emissioni climalteranti al 2050, la data del 2040; la Regione Emilia-Romagna addirittura dichiara di voler raggiungere il 100% di energie pulite e rinnovabili entro il 2035.
Tuttavia, le scelte concrete, contraddicono, spesso, queste affermazioni.
In Italia, il Ministero della cosiddetta transizione ecologica (MITE), sta valutando interventi legati a 50 centrali a gas (nuove o ampliate) per una potenza di 20 GW, mentre non è stato aggiornato il Piano Integrato Energia e Clima che dovrebbe invece sviluppare investimenti in fonti rinnovabili tutt’ora bloccati.
In Europa, si parla di “tassonomia verde” dove parecchi paesi vorrebbero inserire il gas fossile e il nucleare tra gli investimenti sostenibili. Una scelta contraddetta dalla scienza, oltre che dalla volontà popolare, che in Italia contro il nucleare si è espressa con ben due referendum.
Per questo si può firmare l’APPELLO AGLI EURODEPUTATI PER DIRE NO ALL’INSERIMENTO DELL’ENERGIA NUCLEARE TRA LE FONTI “VERDI”
su: https://WWW.petizioni.com/eurodeputatinonuke
Bisogna cominciare a cambiare strada adesso:
– per affrontare l’uscita dall’uso del carbone non abbiamo bisogno di nuove centrali a gas, quelle esistenti, aumentando temporaneamente le ore medie annue di funzionamento (ad es. dalle circa le 3.200 di oggi, a 4.000) sono più che sufficienti per accompagnare la transizione.
– anche dal punto di vista occupazionale, sarebbero molti di più gli addetti nello sviluppo delle fonti rinnovabili, di accumuli, di pompaggi, di investimento nelle reti smart, piuttosto che in nuove centrali a gas.
– l’aumento dei costi energetici, che si vedono nelle bollette, sono da considerare come una diretta conseguenza di questa politica di dipendenza del gas fossile, a cui si aggiungono speculazioni che, anche nel nostro paese, danno luogo a sovra profitti da parte delle grandi compagnie energetiche.
– promuovere, anche nei territori, una iniziativa per incentivare, assieme all’efficientamento energetico degli edifici, pubblici e privati, civili e nei cicli produttivi, il sostegno alla realizzazione di nuovi impianti rinnovabili, progettando anche all’interno dei Piani per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) esperienze di efficientamento e di Comunità energetiche, con il pieno coinvolgimento della società civile.
Per questo noi saremo in piazza il 12 febbraio, e rivolgiamo un invito a tutte le associazioni e movimenti, non solo ambientalisti, ma sociali, sindacali, produttivi, dei consumatori, per aprire un confronto, anche con posizioni diverse da quelle che noi abbiamo indicato, per verificare, quali potrebbero essere punti di contatto e di iniziativa comune, nel necessario percorso verso una vera transizione ecologica.
Faenza, 10 febbraio 2022
Allegati
A tutto gas – Manifestazione 12 Febbraio 2022 – Testo breve
A tutto gas – Manifestazione 12 Febbraio 2022 – Testo integrale