COMUNICATO STAMPA Bologna, 6 luglio 2021
“No Sun no Park”, Legambiente lancia la campagna di sensibilizzazione per spingere istituzioni e privati a convertire i parcheggi urbani in risorse per il clima
Desealing, piantumazioni di alberi e installazioni di pannelli fotovoltaici: gli interventi pensati per liberare le città dal cemento
Negli 800.000 mq censiti la possibilità di installare circa 190 MW di fotovoltaico, che coprirebbero il fabbisogno energetico di più di 50 mila famiglie
Legambiente lancia “No Sun no Park”, una nuova campagna associata a un dossier volto a sensibilizzare le persone e la pubblica amministrazione sulle conseguenze che i grandi parcheggi delle nostre città comportano sul surriscaldamento urbano, e sulle strategie che si possono mettere in atto per trasformare questi luoghi in risorse per mitigare i cambiamenti climatici.
Per molto tempo nei centri urbani si è costruito senza tener conto dei criteri di sostenibilità e oggi le conseguenze risultano evidenti. I grandi parcheggi, con le loro distese di cemento e l’assenza di alberi, rappresentano un esempio tipico di questo fenomeno. Oltre a contribuire negativamente sul effetto “isola di calore” d’estate, con ricadute per i cittadini, d’inverno essi possono peggiorare il rischio idrogeologico nelle città, aumentando il pericolo di allagamento in occasione di forti piogge.
Nel dossier, che prende il nome della campagna, Legambiente elenca e documenta, a titolo esemplificativo, alcune fra le situazioni più critiche in regione e chiede un rapido intervento ai titolari, sia pubblici che privati, per trasformare questi scempi in aree che possano rivelarsi, al contrario, utili per il clima.
«Queste opere, oltre a presentarsi come dei veri e propri ecomostri che imbruttiscono le nostre città, risultano davvero inaccettabili se si considera il cambiamento climatico, di cui già possiamo vedere gli effetti nella nostra regione – commenta Legambiente – chiediamo che pubblico e privati si mobilitino per avviare al più presto una loro riqualificazione, in modo che possano diventare così una potenziale risorsa per tutto il territorio».
Fra le soluzioni individuate l’associazione riporta la possibilità di desigillare le aree completamente impermeabili, intervenire con piantumazioni mirate di alberi per ripristinare e favorire la biodiversità, oppure installare impianti fotovoltaici che producono energia rinnovabile.
Su questo ultimo punto Legambiente si sofferma particolarmente, fornendo alcuni esempi e dimostrando come queste aree possano essere trasformate in grandi impianti, senza consumo di suolo e senza entrare in competizione con l’agricoltura.
Secondo le stime, infatti, prendendo in esame i parcheggi censiti nel dossier, per un totale di quasi 800.000 mq, si potrebbero installare circa 190 MW di fotovoltaico (considerando l’installazione di pannelli da 400 W) e arrivare a coprire così il fabbisogno energetico di più di 50 mila famiglie. Ma questo è solo un esempio di come l’energia prodotta potrebbe essere impiegata. Buona parte di questa energia, infatti, potrebbe rivelarsi utile anche per le attività contestuali alle aree dei parcheggi, trattandosi spesso di centri commerciali, grandi supermercati, ecc.
Da sottolineare il fatto che le stime si riferiscono solo ai 20 parcheggi che Legambiente ha censito a titolo esemplificativo per tutta la regione, dimostrando la potenzialità dell’impiego di questa tipologia di aree se si andasse nella direzione di convertirle in risorse utili per contrastare il cambio clima.
Il 3° rapporto annuale di monitoraggio sul Piano Energetico Regionale evidenzia come la produzione elettrica da rinnovabili dovrà essere realizzato in termini assoluti dal fotovoltaico.
Se gli obiettivi dello scenario tendenziale del PER sono alla portata (2.533 MW), più lontani appaiono quelli dello scenario obiettivo (4.333 MW). Considerando gli obiettivi del Patto Clima Lavoro che mirano al 100% rinnovabili entro il 2035 (almeno sull’elettrico), mancano ancora migliaia di MW.
Occorre dunque uno sforzo importante per aumentare l’installazione, sia sul piano normativo che burocratico, sia di approccio proattivo in questa direzione da parte di tutti gli attori regionali (Enti, associazioni, cittadini e mondo profit).
Nella diffusione della tecnologia del fotovoltaico, dunque, i parcheggi rappresentano luoghi strategici per grandi installazioni e sarebbe utile quindi che i Comuni avviassero procedure per censire le aree più adatte. Dopodiché, per le aree pubbliche, metterle a disposizione di possibili investitori privati, oppure avviare progetti promossi direttamente dalla PA; per le aree private, invece, stimolare le aziende proprietarie ad intervenire o a metterle a disposizione per progetti promossi da soggetti terzi.
Le foto delle aree censite sono disponibili a questo link.
Allegato
No Sun No Park – Parcheggi per il clima – Dossier
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