Una mattinata con le api di Bea
Giovedì 20 aprile, nel parco del Museo Malmerendi, due classi della Primaria Carchidio ed una classe della Secondaria di Primo Grado Europa hanno avuto modo di vedere le api al lavoro.
All’interno dell’alveare grazie alle “finestre” dell’arnia B-Box, e all’esterno nel loro vorticoso entrare e uscire dalle arnie.
Le zampette cariche di coloratissime pallottoline di polline e le bottinatrici frenetiche nel descrivere le loro danze comunicative.
Le api di Bea, naturalmente, la protagonista del progetto Bee Kind, l’ape che un paio di anni fa è partita dalle colline e ha trovato casa proprio qui, nel parco in città.
Alcuni momenti di una giornata che possiamo definire di festa, forse anche per le api.
Il rito della vestizione,
qualche importante indicazione,
e poi tutti attorno all’arnia B-Box, quella con le finestre, in silenzio, calmi e lenti.
Quale appoggio migliore per un’ape al rientro stracarica di nettare di un morbido cappello bianchissimo!
Risposte alle mille domande,
e via, di fianco agli alveari dedicati al monitoraggio ambientale, in assoluto silenzio per ascoltare l’armonioso ronzio delle api.
Nel frattempo, i tanti altri compagni e compagne indaffarati nello scambio delle cartoline con i marchi realizzati dai loro più grandi amici del corso di Grafica dell’Istituto “Persolino-Strocchi”, due anni fa, per la campagna di crowdfunding.
oppure in ascolto delle spigazioni di Elisabetta Tedeschi del Conapi (Consorzio Nazionale Apicoltori),
oppure ancora impegnati a comporre mosaici, come quello che le api realizzano affiancando celle esagonali, con i tasselli dei vari poligoni. Come non vedere in questa combinazione una fantasiosissima ape?
Non finisce qui. E’ bastato un incontro con le ragazze e i ragazzi della IC della scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Europa, siamo sempre a Faenza, per avere un cartellone fitto fitto di disegni che restituiscono con immaginazione alcune delle storie sulle api che abbiamo raccontato loro in una piovosa mattina di settimana scorsa. Qualche imprecisione, ma che importanza può avere di fronte a tanta gioia espositiva?
La relazione tra villaggi inglesi di metà Ottocento, gatti domestici, arvicole, bombi e trifoglio violetto, descritta da C. Darwin ne “L’origine delle specie”, non è stata raccontata invano.
Le angosce di un mondo naturale devastato.
Bellissima interpretazione della deposizione delle uova da parte della regina!
Il modo in cui i ricercatori sono riusciti a filmare la fecondazione in volo dell’ape regina li ha proprio incuriositi, non ci sono dubbi.
Il pungiglione delle api! Non può non affascinare nella sua misteriosa composizione.
Sintesi perfetta.
Ringraziamo le insegnanti delle due scuole per aver accettata la proposta di una visita al nostro piccolo apiario e tutte le ragazze e i ragazzi per la giornata di gioia condivisa.