Bee Kind: i primi campioni e una piacevole comparsa
Qualche giorno fa abbiamo raccolto i primi campioni di api dalle cosiddette cassette underbasket poste ai piedi dei due alveari scelti per effettuare il monitoraggio ambientale.
Poche api morte, ma nessuna preoccupazione: la vita di un alveare si gioca tra le continue nascite e le inevitabili morti delle api sfinite nel loro intenso lavoro. Le api operaie nel periodo estivo vivono solo poche settimane e la regina deposita ogni giorno centinaia di uova che in breve diventeranno giovani e vitali api operaie.
Abbiamo recuperato piccole quantità di miele fresco, non ancora sigillato con un tappo di cera, l’opercolo.
Sì, abbiamo anche raccolto una manciata di api bottinatrici, per la precisione una cinquantina dai due alveari. Dispiace sacrificare queste fantastiche creature, anche se poche, ma dovendo effettuare un’analisi sullo stato dell’ambiente non possiamo che avvalerci delle bottinatrici al loro ritorno nell’alveare.
Infine, una sorpresa. Pochi giorni dopo aver collocato le famiglie della nostra ape Bea, cioè alla metà di maggio, abbiamo scoperto che anche un’altra famiglia di api, proveniente da chissà dove, ha trovato nel parco del Museo Malmerendi il luogo ottimale per una definitiva sistemazione. E la scelta non può che essere delle migliori: la casa abbandonata di una famiglia di scoiattoli su in alto sul tronco di una maestosa quercia. Ben arrivate, dunque.